ICB ALLESTIMENTI

AREE DI ATTIVITÀ

Riutilizzo creativo: il pallet per allestire uno stand fieristico

L’origine del pallet era di fare da pedana di sostegno per i carrelli elevatori, ma negli ultimi tempi è stato oggetto di numerose idee di riutilizzo creativo. Tra questi progetti originali uno dei più fantasiosi è quello chiamato Reuse_Recycle_Recompose: i suoi autori sono Valentina Cammarota e Liberato Cerrone, che hanno pensato di riutilizzare il pallet per realizzare un allestimento espositivo. Questo materiale, facile da montare ed economico, compone interamente lo stand: non si tratta solo della struttura e dei telai mobili dello stand fieristico, ma anche delle stesse sedute.

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Stand chiuso o stand aperto?

Allestire uno stand fieristico è una questione principalmente di strategia, piuttosto che di stile. Infatti, la decisione di come realizzare lo stand dipende dall’analisi delle strategie di vendita e di comunicazione che l’azienda vuole adottare per aumentare la visibilità e la conoscenza dei propri prodotti esibiti nella Fiera in questione.

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Expo 2015: un male o un bene per l’Italia?

Come sempre accade, un evento di portata internazionale che comporta una serie di investimenti sostanziosi, porta sempre dietro di sè una scia di opinioni contrastanti. È quanto è successo prima ancora della sua inaugurazione ufficiale all’EXPO di Milano, che a fronte di pochi giudizi positivi è stato investito da una serie innumerevole di critiche.

I pareri negativi si sprecano innanzitutto per il modo in cui è stata gestita l’organizzazione dell’evento, e per l’impiego delle risorse. Alcuni padiglioni a più di due mesi dell’apertura dell’EXPO non sono ancora stati ultimati, i costi sono lievitati alle stelle, e il terreno su cui è stata allestita l’esposizione universale non potrà più essere riutilizzato come si era stabilito inizialmente, perché è stato cementificato.

Ma le critiche si sprecano anche per quel che concerne l’architettura dei padiglioni, poco riusciti e a volte persino grossolani e caricaturali, secondo il parere di non pochi esperti. Nell’occhio del ciclone soprattutto il padiglione Italia, che appare ai più come una struttura non solo brutta a vedersi ma completamente staccato dalle glorie del passato nazionale, e quasi anti-celebrativo. Ma che cosa dire del vero e unico protagonista dell’EXPO: il cibo? La prima cosa che anche i visitatori più ingenui e sprovveduti hanno potuto notare, sin dall’ingresso della fiera, è una sorta di contraddizione in termini col motto dell’esposizione.

Se infatti l’esposizione universale si riconosce nello slogan di “Nutrire il pianeta”, e doveva essere una sorta di panegirico ed esaltazioni del cosiddetto cibo lento (slow food), e soprattutto del cibo biologico; i grandi sponsor dell’iniziativa risultano essere società come la Coca Cola e catene di fast food come il Mc Donald. Quasi un controsenso dunque che tradisce sin dal principio la dichiarazione di intenti ufficiali.

Eppure nonostante questo il flusso dei visitatori dell’esposizione non accenna a diminuire, ma è anzi addirittura aumentato. Si tratta soprattutto di stranieri forse attirati anche dall’enorme polverone che si è sollevato attorno all’evento, forse arrivati per semplice curiosità. La maggior parte dei visitatori stranieri chiamati ad esprimere un proprio giudizio sull’EXPO, si dimostrano soddisfatti.

Dalle indagini effettuate risulta quindi che i peggiori critici dell’evento siano proprio gli italiani, soprattutto i milanesi, per i quali l’EXPO non è niente più che una grande fiera poco riuscita peraltro. Ma allora che cos’è l’EXPO Milano 2015? Demonio o acqua santa? In realtà è molto difficile riuscire a stabilire adesso se l’esposizione sia stata una grande truffa come l’hanno definita alcuni, oppure un grande successo.

Ovviamente i difetti strutturali ci sono, così come lo spreco di risorse, i ritardi, la corruzione che sta dietro a questo grande evento. D’altro canto però bisogna sempre considerare come migliore il parere dei visitatori, di quelli che hanno scelto di vivere l’EXPO 2015 senza sovrastrutture ideologiche. Allora, proprio per questo, per esprimere un giudizio obiettivo si dovrà attendere ancora la fine della fiera, per soppesare in maniera oggettiva i pro e i contro di quest’avvenimento, che sicuramente non è passato in sordina.

Al momento dunque senza troppe pretese dobbiamo limitarci a dire: “ai posteri l’ardua sentenza”.

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Quali gadget regalare durante una fiera?

Chiedersi quale gadget regalare ad una fiera è molto importante se si desidera trarre, da questi eventi fieristici, il miglior ritorno in termini di promozione e di visibilità. L’idea di proporre gratuitamente dei gadget ai visitatori è piuttosto consueta, ed effettivamente questa strategia può offrire dei risultati molto interessanti.

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Cresce l’interesse italiano per le Fiere ma il cliente cerca servizi personalizzati

La lunghissima crisi economica che ha colpito le industrie italiane fatica ad essere superata, eppure iniziano ad arrivare dati incoraggianti sulle imprese che hanno investito, scegliendo spesso l’internazionalizzazione e puntando su prodotti di élite, su qualità ed eccellenza. Il made in Italy è sempre molto ricercato all’estero, e questo ha portato ad una notevole crescita della presenza delle imprese italiane nelle fiere internazionali e in quelle interne.

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Le fiere come strumento per le aziende

Le fiere rappresentano il luogo ideale per farsi conoscere dal grande pubblico e presentare i propri prodotti ad una vasta fetta di mercato. Quasi tutti gli imprenditori ormai possiedono un sito web, ma molti sottovalutano il significato di mostrarsi di persona ai clienti, interagire con essi e valutare dal vivo le loro impressioni e richieste; molti studi dimostrano come la partecipazione alle fiere sia una grande opportunità per presentare la vostra attività e diffondere la vostra filosofia, migliorare l’immagine dell’azienda e la fiducia nel prodotto, analizzare i trend del mercato e creare rapporti con quelli che in futuro saranno i vostri partner commerciali.

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